il profumo di Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci: il genio e il suo profumo

La Gioconda, l’Ultima Cena, l’Uomo vitruviano, le macchine volanti… una serie infinita di opere d’arte, invenzioni, esperimenti che Leonardo da Vinci ha ideato, disegnato e realizzato durante la sua lunga vita (si spense a 67 anni, nel 1519, periodo in cui l’età media si attestava intorno ai 45 anni).

Genio indiscusso, dedito alla ricerca del sapere attraverso l’esperienza, ha esplorato anche l’arte della profumeria intesa come scienza per conservare l’essenza delle cose in forma olfattiva. Precursore della chimica moderna ed esperto di botanica, Leonardo ha messo a punto tecniche di distillazione e di enfleurage, un procedimento che permette di estrarre a freddo gli olii essenziali dei fiori, anche i più delicati, per mezzo di sostanze grasse.

A 500 anni dalla scomparsa del grande maestro, grazie a Cosmetica Italia, Accademia del Profumo e Cosmoprof, il naso Emilie Coppermann, della casa essenziera Symrise, ha realizzato una fragranza originale per interpretare il simbolismo di Leonardo da Vinci con un profumo.

Il profumo senza il nome di Leonardo

Dare un nome a un’idea, al concetto stesso di profumo inteso come lo intendeva Leonardo, sarebbe stato rischioso, avrebbe reso forse banale una costruzione così complessa e semplice al tempo stesso.

Leonardo da Vinci - ponti in core

Niente nome, niente etichetta, solo un’incisione sul disco metallico che trattiene il tappo del flacone in vetro brunito, un poliedro a spigoli irregolari opera del designer Franz Degano di Quinto Lancio. Un rebus, tratto dal Codice Forster 1 (foglio 41 recto) composto da un cuore anatomico, le lettere “ni” e due ponti a tre arcate.

Codice Forster 1 - foglio 41 recto

La soluzione si ottiene leggendo da destra a sinistra: ponti in core, poniti nel cuore.

Codice Forster 1 - foglio 41 recto

 

«Io credo che invece che definire che cosa sia l’anima, che è una cosa che non si può vedere, molto meglio è studiare quelle cose che si possono conoscere con l’esperienza, poiché solo l’esperienza non falla. E laddove non si può applicare una delle scienze matematiche, non si può avere la certezza.» – L. Da Vinci Codice Atlantico a 119 v

profumo Leonardo

Leonardo: equilibrio e luce

Trovo sempre difficile descrivere un profumo, la percezione olfattiva si rifugia in tentativi: caldo, freddo, dolce, amaro, limpido, corposo, verde, ambrato, legnoso, acquatico. Cosa provo? Cerco parole per raccontare questa fragranza, termini che possano evocare sensazioni; sollevo il disco metallico, osservo il flacone, poi chiudo gli occhi e cosa sento? Aria e legno, come un albero che, pur con le radici nel suolo, si staglia verso l’alto.

Equilibrio, un perfetto equilibrio tra antico e moderno, tra terra e cielo, un’armonia tra quel che era e quel che è.

Luce, come la scienza dovrebbe essere nell’oscurità dell’ignoto.

Probabilmente questa creazione non sarà mai commercializzata, il grande pubblico non avrà occasione di scoprire il profumo di Leonardo se non durante eventi culturali o leggendone in qualche articolo; io mi sento una privilegiata ad averlo, a poterne godere la meraviglia.

Perché è davvero una meraviglia.

il mio profumo di Leonardo da Vinci