museo profumo Chanel n5

Museo del Profumo Milano: un percorso nella storia

Ho pensato molto a come avrei potuto scrivere questo mio articolo, a cosa avrei potuto raccontare del Museo del Profumo Milano, a quali potessero essere gli spunti più curiosi o interessanti. Nulla, non ho potuto scegliere. Troppe le informazioni ricevute, troppe le nozioni apprese, troppe le curiosità esposte.

Cercherò allora di scrivere brevi cenni e lascerò che le fotografie solletichino la vostra fantasia e vi facciano decidere di andare a visitare questa realtà unica sul nostro territorio nazionale che io ho avuto l’onore di scoprire grazie all’iniziativa di Giovanna Mudulu, direttore editoriale di Allure.
Sito a Milano, in zona Monumentale, il Museo del Profumo Milano ospita oggetti rari e preziosi, ognuno con una sua storia sapientemente raccontata da Giorgio Dalla Villa, curatore del museo e grande esperto di profumeria d’epoca, che mi ha guidata in un affascinante percorso che attraversa il tempo e lo spazio.

Ho ascoltato di Renato Bianco, profumiere personale di Caterina de’ Medici, di Joseph Marie François Spoturno detto François Coty, di Chanel, di Giuseppe Visconti di Modrone e Mata Hari, di Plinio il Vecchio e di Eugenio Rimmel, di Gabriele d’Annunzio e di Elsa Schiaparelli, di Nina Ricci e di Lalique e ancora di ….. la lista lunghissima di nomi, date, riferimenti storici e sociali.

Vediamo allora le immagini; cercherò di riportare qualche curiosità iniziando con alcuni profumi (solo alcuni, si intende).
Arpege, profumo femminile creato nel 1927 per la casa di moda Lanvin; pare che il nome della fragranza fu scelto dalla figlia della stilista, raffigurata bambina sull’elegante flacone di vetro.

museo del profumo - Arpege

museo del profumo - Arpege Lanvin

Se dico Schiaparelli l’associazione immediata è con il rosa, ormai è diventata quasi un’unica parola “rosa Schiaparelli”. E a ben guardarli, questi flaconi che riproducono i busti sartoriali non ricordano tremendamente quelli di Jean-Paul Gaultier?
Museo del Profumo Milano Schiaparelli

Un flacone prezioso frutto della collaborazione tra Schiaparelli e Salvador Dalì (realizzato dalle cristallerie Baccarat).
museo Schiaparelli Dalì

Nella seconda metà dell’Ottocento Achille Bertelli, laureato in farmacia, sperimentò e produsse con grande successo un nuovo rivoluzionario cerotto medicamentoso che per decenni alleviò i dolori alla schiena di milioni di pazienti in tutto il mondo, il celeberrimo “cerotto Bertelli”. Presto alla produzione di medicamenti si affiancò quella di saponi profumati e della crema Venus, nome che venne in seguito attribuito a tutta una serie di prodotti Bertelli.

museo Venus

I profumi di maggior successo del marchio Bertelli sono La Rosa, Asso di Cuori, Ebbrezza Marina e Come tu mi vuoi che aveva come testimonial l’attrice Greta Garbo.
museo rosa Bertelli

A Giovanni Paolo Feminis (primi del 1700) si deve la creazione di un’essenza profumata chiamata Aqua Mirabilis, ora nota come Acqua di Colonia. Uno dei suoi più famosi produttori fu (circa 1800) la Maison Jean Marie Farina di rue St Honoré n° 333 a Parigi; nel 1862 l’azienda venne ceduta ad Armand Roger et Charles Gallet. Roger&Gallet registrò in Francia il 17 maggio 1907, con il numero 6108, il marchio Eau de Cologne Jean-Marie Farina Extra Vieille.
museo Roger&Gallet

Si narra che François Coty (primi del 1900), dopo un appuntamento con il direttore dei Magazzini del Louvre che gli aveva negato la possibilità di commercializzare presso di loro il suo profumo, gettò una bottiglia di La Rose Jacqueminot a terra (bottiglia preziosa di cristallo Baccarat). Il profumo che si diffuse fu così gradito dalle clienti dei Magazzini che in pochi giorni ne furono venduti più di cinquecento flaconi. Questo può essere considerato uno dei primi esempi di vendita su larga scala.
la rose Jaque Minot

Altro famoso profumo di François Coty è Violette Pourpre
museo del profumo - Coty

Come non citare Shalimar e Mitsouko di Guerlain

museo del profumo - Guerlain

Giuseppe Visconti di Modrone, padre del regista Luchino Visconti, sposò Carla Erba (1900) figlia dell’industriale farmaceutico Carlo Erba, casa per cui inventò alcuni profumi tra i quali ottennero particolare fama Contessa Azzurra e il Giacinto Innamorato (con riferimento all’amico Gabriele D’Annunzio). Questa fama fu tale da spingerlo a fondare negli anni ’30 una propria azienda, la Gi. Vi. Emme, le sue iniziali.
museo del profumo - Contessa Azzurra

Nel 1947 nacque il primo profumo della maison Dior, Miss Dior che deve il suo nome a Catherine, sorella di Christian Dior. Il secondo profumo della maison è Diorama (1949).
museo del profumo - Dior

Come non incantarsi davanti alle vetrine Chanel. I flaconi eleganti ed essenziali, oggi come allora, come in quel 1921 in cui Coco commissionò la creazione di un profumo diverso da tutti gli altri, qualcosa di unico e innovativo. E innovativa fu la sua composizione che prevedeva l’uso di aldeidi. La leggenda narra che Coco scelse il campione numero 5 tra quelli che il profumiere le propose e scelse il nome affermando “ho lanciato la mia collezione il 5 maggio, il quinto mese dell’anno, lascerò che questo numero gli porti fortuna” (cit. Wikipedia).

museo del profumo - Chanel

museo del profumo - Chanel

Diamo un’occhiata al reparto trucco.

Non immaginavo che Bourjois fosse un marchio con origini così antiche (1863).

museo del profumo - Bourjois

Bellissime e molto raffinate le confezioni, tutte sui toni del blu, di questi prodotti.

museo del profumo - Bourjois

Curiosa la storia del marchio Maybelline: il chimico TL William negli anni ’30 vide sua sorella minore Maybell applicare su ciglia e sopracciglia una miscela di vaselina e polvere di carbone. Da qui l’intuizione di adattare il suo laboratorio alla produzione di questo prodotto. Maybelline deve il suo nome a Maybell e vaselina.

Museo del Profumo Milano Maybell

Museo del Profumo Milano Maybelline

Fu Eugenio Rimmel a commercializzare il primo mascara non tossico (metà del 1800); il successo fu tale da, ancora oggi, riferirsi al prodotto “mascara” chiamandolo “rimmel” in diversi paesi del mondo.
In una teca antiche e curiose confezioni, metalliche o di carta, con o senza specchietto interno, applicatori a spazzola.

Museo del Profumo Milano Rimmel

Museo del Profumo Milano mascara

Museo del Profumo Milano Winx

Per concludere, oltre a rimandarvi alla pagina del Museo del Profumo Milano vi segnalo che è possibile abbonarsi al periodico “Profumeria da Collezione” e continuare, anche a casa, a viaggiare nel tempo sulla scia di essenze uniche e affascinanti.
Museo del Profumo Milano periodico

One comment

  1. aprile 14, 2015 at 10:16 am

    E’ stata un’esperienza di grande interesse ed è stato emozionante riviverla attraverso le tue parole e le tue bellissime immagini 🙂
    Bravissima come sempre 🙂

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