Corso di leadership: da Cleopatra a noi
Cosa c’entra un corso di leadership con Cleopatra? Cosa c’entra Cleopatra con noi?
Vi trovate mai a pensare di volere qualcosa di più, di essere in qualche modo sprecati per la vostra attuale occupazione, di avere alte aspettative relativamente al mondo del lavoro, di sentire di non aver trovato ancora la giusta collocazione? Vi siete mai guardati attorno chiedendovi cosa potreste fare per raggiungere i risultati desiderati? Avete mai pensato a un qualche percorso motivazionale?
Insieme a questi pensieri che, lo ammetto, fanno spesso capolino nella mia mente, mi sono ritrovata a pensare ai grandi personaggi della storia, alle grandi donne del passato che in qualche modo sono legate alla mia passione per il make-up e per il mondo del beauty in generale.
Due occhi viola, un viso particolare e affascinante, una personalità forte; parlo di Elizabeth Taylor (1932-2011), la donna che ha fatto innamorare i suoi 7 mariti (sposandone uno, Richard Burton, due volte) e chissà quanti uomini nel corso della sua lunga carriera cinematografica. L’attrice che meglio di chiunque altra ha impersonato Cleopatra (film del 1963 di Joseph L. Mankiewicz).
Ecco, Cleopatra; lei, forse più di tutte le altre grandi donne della storia, rappresenta il fascino e l’intelligenza femminile.
Cleopatra è seduzione, fascino, potere, l’ultima regina del Regno tolemaico d’Egitto. Ha ispirato numerosi artisti, scrittori, icona di una femminilità che ha varcato i secoli. Coraggiosa, astuta, colta, parlava l’egiziano, il greco, il romano, utilizzava il suo fascino tentando di salvare l’Egitto, seducendo due degli uomini più potenti del suo tempo. Riuscì a utilizzare il suo fascino in un mondo dominato dagli uomini.
Giulio Cesare rimase folgorato dall’intraprendenza, oltre che dalla bellezza, di quella ragazza che si nascose in un tappeto e riuscì così a intrufolarsi nei suoi appartamenti ad Alessandria; era il 48 a.c., l’anno che vide l’inizio di questa grande storia d’amore. Cleopatra nel 46 a.c. si spostò a Roma per vivere con Cesare in una villa agli orti di Trastevere e rimanervi fino alla morte dell’imperatore (44 a.c.). Fu da subito la protagonista dei salotti, conoscendo diverse personalità dell’epoca, tra cui Cicerone, e dettando la moda tra le matrone romane (la pettinatura “a chignon” fu inventata da lei).
Dopo Cesare fu Marco Antonio a non resistere al fascino della regina d’Egitto. Tragica la loro fine: nel 31 a.c. la sconfitta navale di Azio portò alla morte di entrambi; lei, come narra la leggenda, suicidatasi con il morso di un serpente.
Cleopatra, seppur bellissima, non aveva lineamenti perfetti; si è parlato anche del suo naso, non proprio alla francese così come appare su alcune monete.Plutarco infatti scrive “La sua beltà non era di quel tipo incomparabile che afferra istantaneamente gli altri. Ma il suo fascino era irresistibile, e all’attrattiva della persona e della parola si aggiungeva una forza di carattere che ne pervadeva il discorso e il gesto, e che lasciava ammaliati coloro che le stavano vicino. Era una delizia sentire il suono della sua voce.”
Le imperfezioni possono diventare un tratto distintivo, possiamo giocare con le caratteristiche di bocca, occhi, incarnato attraverso l’uso di cosmetici, come già facevano gli Antichi Egizi.
Cleopatra aveva grande cura del suo corpo, così come prevedeva la cultura dell’epoca, con olii, profumi, sali.
Il trucco degli occhi non veniva mai trascurato; per tracciare linee nere, intense e precise, veniva utilizzato il khol, un miscuglio di fuliggine e galena, che oltre allo scopo puramente estetico era anche un ottimo rimedio per proteggere gli occhi da infezioni e raggi del sole.
Come ombretto si utilizzava il verde della malachite, polverizzata, mescolata con grassi animali e miele, sfumata con le dita direttamente sulla palpebra superiore. Una versione arcaica dei nostri cream eye shadow.
Per ammorbidire la pelle pare che Cleopatra utilizzasse una maschera d’oro. Per i suoi bagni di bellezza, non meno di quattro al giorno, alla regina servivano più di 700 asine per ottenere la dose di latte necessaria a nutrire la sua pelle.
Le labbra di Cleopatra erano di un rosso carminio seducente; per realizzare l’antenato del rossetto si usava ocra rossa, pigmenti di coleotteri e di formiche.
Cleopatra voleva essere protagonista della sua vita e condurla, utilizzando la sua intelligenza ma anche il suo aspetto fisico. Possiamo anche noi imparare a essere come Cleopatra nella nostra vita?
Per quanto riguarda l’aspetto esteriore lo sviluppo tecnologico di questi 2 millenni ci viene in aiuto e i cosmetici moderni sono la soluzione alla nostra richiesta di bellezza. Per emulare invece la sicurezza di questa grande donna si può contare su uno strutturato ed efficiente corso di leadership, in grado di accrescere la consapevolezza del ruolo che si copre tanto nel lavoro quanto nella vita.
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Ndr: Articolo scritto in collaborazione con Professione Manager, società italiana che offre una formazione esclusiva per concept, esperienza e offerta didattica.