Rancon tra rabbia e amore, l’arte di un riscatto
Baudelaire perdonerà il mio rancon in luogo di rançon, il sacrificio della cediglia a favore della scrittura ai tempi di Internet. Il poeta non poteva certo immaginare che la sonorità della parola sarebbe passata in secondo piano rispetto alla possibilità di indicizzare in modo più efficace il testo che contiene la sola umile c.
Archiviate le doverose scuse e spiegazioni, mi accingo a parlarvi di una delle scoperte dell’ultima edizione di Esxence, la decima per la precisione, svoltasi a Milano dal 5 al 8 aprile 2018.
Il mio tour della manifestazione è stato quasi una corsa; la prima giornata in fiera ha dato la precedenza a Rancon, alla mia voglia di scoprire le nuove creazioni del Maître Parfumeur Luca Maffei che ho la fortuna di conoscere personalmente (ne potete leggere qui e qui).
Rancon è un progetto creativo, una collezione inedita di fragranze, un brand, un nome che richiama la poesia di Charles Baudelaire da I fiori del male. Un brand indissolubilmente legato alla biografia professionale e privata del suo ideatore, il designer Massimiliano Minorini, che opera da 25 anni come creativo nei settori del beauty.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo, lui, Massimiliano Minorini, orgoglioso vicino alle sue creature nel giorno della loro presentazione al grande pubblico. Un uomo dalla personalità forte e sfaccettata, sensibile e anticonformista con un vissuto intenso fatto di grandi slanci e passioni, questo si dice di lui. Quel che ho potuto notare sono tratti molto più personali, reali, vicini al mio modo di essere e di pensare, un feeling immediato, uno sguardo intenso e ipnotico scaldato da un profondo e sincero sorriso. Un modo schietto ma non brusco di raccontare i suoi profumi, ciò che lui ha immaginato e che ha voluto si concretizzasse in splendidi flaconi di vetro nero arricchiti da un materiale forte e fragile, povero e nobile, gentile e rude come la terracotta che vive il suo riscatto diventando parte di oggetti di vero design.
Così come tormento e inquietudine sono linfa vitale per nuove scoperte e avventure, così la caduta rappresenta un viaggio verso la conoscenza di sé e del mondo dando vita a un processo di risalita e riscatto. Anche le profumazioni provocano un senso di estasi e tormento grazie alla loro struttura complessa e sfaccettata che vuole soprattutto confondere e catturare i sensi.
Rancon – rose narcotique
Una rosa oscura e profonda di patchouli e legno di guaiaco, agarwood e styrax, note aromatiche di calamo e tocchi spezzati di cumino per una sensazione ipnotica.
Rancon – violette lysergique
Una violetta nera dalle sfumature allucinogene di assenzio e rabarbaro, l’iris e l’eliotropio svelano segreti poudrée per avvolgersi di enigmatico timbersilk e prezioso ambroxan.
Rancon – tubereuse maléfique
Una tuberosa estrema e sensuale: overdose di slang-ylang e ambra su vibrazioni di bergamotto e petit grain. Il vetiver sublima i misteriosi tocchi di ambra nera e le sfumature animali.
Le fragranze Rancon sono disponibili come eau de parfum nei flaconi con vaporizzatore da 100ml, nella versione concentree da 50ml e come candele profumate (tutti i dettagli sul sito del brand).
Quando ho provato i tre profumi Rancon per la prima volta non conoscevo la loro composizione, non sapevo esattamente quali note avrebbero più ampiamente riecheggiato nella mia memoria olfattiva, eppure violette lysergique mi ha colpita dritta al cuore. Come avrebbe potuto non fare centro? Iris, ancora e sempre iris.